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Servizi - Studio Dentistico Belladitta Dott. Walter

Paradontologia

Lo sapevi che ben 23 milioni di italiani soffrono di disturbi alle gengive?

Sono tante le persone che ogni giorno fanno la pulizia dei denti, ma sono poche quelle che escono dallo studio del proprio dentista con un’idea chiara della propria situazione orale.

Lascia che ti ponga una domanda: qualcuno ti ha mai detto che in realtà, molte delle cause dei problemi ai denti di cui soffri, DIPENDONO DALLE TUE GENGIVE?

Le gengive, esattamente come qualunque altro tessuto del nostro corpo, possono INFIAMMARSI e addirittura AMMALARSI. In entrambi i casi, i motivi sono dovuti a delle infiltrazioni batteriche che procurano gonfiore e arrossamento.

Purtroppo, però, quando le gengive sono infiammate non danno sintomi evidenti, come il DOLORE.

Ma se lavandoti i denti noti del sangue, allora è il caso di intervenire perché la situazione potrebbe compromettersi e con essa anche il tuo SORRISO.

Paradontologia

Sai se le tue gengive sono in salute oppure no?

Questa è una domanda alla quale ti chiedo di rispondere in maniera sincera.

Perché se la risposta è NO, basta una pulizia dei denti con annessa INDAGINE PARODONTALE per verificare se è tutto ok o se c’è bisogno di procedere con una terapia adeguata.

Prenditi cura delle tue gengive, dei tuoi denti e del tuo SORRISO.

Problemi ai denti? Controlla le gengive!

Forse non lo sai ma, molte delle cause dei problemi ai denti dipendono dalle tue gengive. Come qualsiasi tessuto del corpo, le gengive, possono infiammarsi o ammalarsi e la causa sono le  infiltrazioni batteriche.

Il sintomo principale dell’infiammazione delle gengive non è il dolore ma bensì è il sanguinamento. Anche se sporadico, non ignorarlo. Concediti una sana pulizia dei denti con annessa indagine parodontale.

Verificheremo lo stato dei tuoi denti e delle tue gengive e se necessario ti indicheremo la terapia adeguata alle tue esigenze.

Protesi dentali

Protesi dentali: benefici e tipologie

Le protesi dentali hanno il compito di riabilitare le funzioni orali dei pazienti affetti da edentulia (mancanza di denti) parziale o totale, mediante la sostituzione dei denti naturali con elementi dentari artificiali. 

Le funzioni otali da riabilitare sono la masticazione, la fonetica e non da ultimo l’estetica del sorriso.

Vediamo di fare un po’ di chiarezza su quali sono i principali tipi di protesi dentaria:

Protesi fissa

È la protesi che non puo essere rimossa dal paziente. Si tratta di faccette, corone (sostituti artificiali di un solo dente) e ponti (sostituiti di più elementi dentari) cementati a denti naturali monconizzati che conservano una radice stabile e sana. Oppure ad impianti dentali osteointegrati che sostituiscono la radice naturale.

Protesi dentali

Protesi mobile

La protesi mobile (che sarebbe meglio chiamare “rimovibile”) è invece la protesi dentaria che il paziente può autonomamente rimuovere dalla bocca.

La protesi mobile può essere:

Parziale: . Al grande gruppo della protesi mobile parziale appartengono gli scheletrati con ganci o con attacchi. I ganci ancorano la protesi ai denti naturali residui mentre gli attacchi, più estetici e più performanti, sono particolari dispositivi meccanici che ancorano la protesi rimovibile a denti naturali oppure agli impianti ostointegrati. La presenza di attacchi metallici consente di ottenere un miglior livello di stabilità funzionale e masticatoria e richiede la necessaria protesizzazione di uno o più elementi dentari dove si inseriscono gli attacchi dello scheletrato.

Totale: la protesi totale in resina (dentiera) sostituisce una o entrambe le arcate dentarie poggiando unicamente sulle mucose e sull’osso del paziente.Nonostante la stabilità della protesi sia compromessa dal graduale riassorbimento osseo (tale da richiedere regolari “ribasature” da parte del dentista) e l’efficacia masticatoria sia ridotta rispetto ad altre soluzioni protesiche, la protesi totale rappresenta a tutt’oggi una soluzione più economica e meno complessa per ripristinare le funzioni orali del paziente. L’utilizzo di materiali (compositi) innovativi, garantisce la validità funzionale, anallergica ed estetica del risultato.

Protesi dentali

Protesi fissa su impianti

La tecnica implantologica prevede la sostituzione di singoli elementi dentali o intere arcate dentarie mediante l’inserimento chirurgico di pilastri in titanio ai quali i denti vengono ancorati in modo definitivo. L’utilizzo di sostegni artificiali integrati nell’osso mandibolare o mascellare.

L’implantologia rappresenta oggi una importantssima soluzione per una riabilitazione funzionale ed estetica della masticazione, tuttavia bisogna sempre valutare caso per caso, secondo il meglio per il paziente.

Protesi avvitata e Protesi cementata

La protesi su impianti può essere avvitata o cementata. Entrambi i sistemi di fissazione sono efficaci e vengono scelti in funzione delle diverse situazioni cliniche che si presentano al professionista. La rimovibilità della protesi su impianti è una grande opportunità che va mantenuta attraverso la cementazione provvisoria e la fissazione della protesi mediante microviti. In qualsiasi momento può essere richiesta la rimovibilità transitoria del manufatto protesico poichè questi sistemi di fissazione lo permettono.

Protesi dentali

I materiali con cui può essere realizzato l’elemento protesico

La resina viene confezionata nei colori simili ai denti naturali e, come per la ceramica, può essere caratterizzata individualmente. É utilizzata per i provvisori, cioè per quelle protesi fisse posizionate in bocca per un periodo di tempo limitato, per motivi diagnostici e di verifica, e per il tempo necessario all’odontotecnico per la produzione degli elementi definitivi.

La ceramica, che ormai ha soppiantato ogni altro materiale usato in passato,  costituisce il materiale di scelta principale per qualsiasi tipo di restauro protesico. Viene preparata nel laboratorio odontotecnico su “cappette” fuse in oro (struttura che è ricoperta completamente dalla stessa ceramica ), o su cappette in zirconio o da sola nelle forme integrali e poi “cotta” in speciali forni ad alte temperature, per conferirle le caratteristiche di estetica, durezza, trasparenza e levigatezza, che la rendono praticamente uguale ai denti naturali permettendo di posizionarla.

compositi per la relativa minor durezza rispetto alla ceramica, ma uguale estetica, possono essere utilizzati nelle riabilitazioni implantari.

Implantologia

Implantologia: cosa c’è da sapere

Per implantologia dentale si intende quella branca dell’odontoiatria che mira ad inserire nella mascella o nella mandibola degli impianti dentali, i quali hanno la funzione di sostituire la radice del dente e la sua struttura, una volta che esso è caduto oppure è stato estratto.
L’implantologia dentale costituisce il metodo di prima scelta per ripristinare la dentatura mancante.

Gli elementi che costituiscono un impianto dentale sono due: la vite e il moncone.

A seconda della tipologia e della quantità e qualità dell’osso la vite implantare può avere diametri, lunghezze e forme variabili. Come detto, la vite viene inserita all’interno dell’osso mentre il moncone funge da aggancio per la protesi dentaria vera e propria, che non fa parte dell’impianto dentale vero e proprio, ma assieme agli elementi dell’impianto fornisce il dente.

Implantologia

Prevenzione e approccio all’intervento

E’ indispensabile che il paziente riferisca al medico odontoiatra la sua situazione di salute attuale e pregressa. (PANORAMICA – STORICO)

Oltre a segnalare allergie ad anestetici o a farmaci particolari devono essere comunicati al dentista anche la lista completa dei farmaci assunti abitualmente.
prima di pianificare l’intervento vero e proprio, è sempre consigliabile l’esecuzione di una TAC dentale prescritta dal medico odontoiatra: essa è necessaria a evidenziare la tipologia dell’osso e quindi dare una prima indicazione su lunghezza, dimensione e forma della vite implantare.

I vantaggi dell’impianto dentale

I benefici apportati dalla protesi fissa su impianti sono numerosi, primo fra tutti l’opportunità di evitare che l’osso si ritiri e produca un mutamento nell’aspetto del viso. Inoltre, un impianto dentale fa sì che i denti vicini non abbiano la possibilità di spostarsi, facendo in modo che restino in sede.

Un impianto, a differenza di una protesi mobile fornisce una sicurezza psicologica in più a chi lo possiede, perché dà la sensazione di una dentatura naturale.

Prendendosi cura della propria igiene orale, per gli impianti dentali la durata è assicurata per un lunghissimo periodo: la sostituzione dei nostri impianti a titolo gratuito è garantita a vita (garanzia valida se il paziente effettua i controlli secondo le prescrizioni del Medico Odontoiatra).

Implantologia

Rischi e controindicazioni

Raramente è possibile incorrere, durante l’implantologia a rischi. Il primo rischio cui un paziente può incorrere è costituito dalla mancata integrazione dell’impianto; esso può cioè non fondersi con l’osso, ma senza ulteriori complicazioni.

Esiste anche un minimo rischio infettivo, drasticamente ridotto dalle procedure di sterilità cui sono sottoposti gli strumenti e i materiali impiegati nel trattamento.

Talvolta l’inesperienza del dentista potrebbe produrre lesioni al nervo che decorre nella mandibola: in questi casi il paziente può avvertire disturbi, spesso transitori, nella sensibilità della parte inferiore del viso.
Il rischio di complicazioni aumenta nei fumatori.

Esiste il rischio di rigetto degli impianti?

Rispondiamo subito a questa frequente domanda con un no, non è possibile avere un rigetto dell’impianto dentale. Gli impianti vengono prodotti in titanio, un materiale biologicamente inerte, ovvero che viene accettato dall’organismo, che viene infatti utilizzato in molte altre tipologie di interventi medici come la chirurgia maxillo-facciale.

Implantologia

L’impianto dentale fa male? Quanto durano i tempi di guarigione?

Qualunque intervento di implantologia non prescinde dall’anestesia locale, pertanto è infondato il timore del dolore intraoperatorio, mentre il normale fastidio, gonfiore o dolore che può insorgere nei giorni successivi può essere controllato con antinfiammatori o antidolorifici.

Tra i sintomi post operatori il più comune è il dolore durante la masticazione, ma se questo dovesse protrarsi potrebbe essere avvisaglia di una infezione.

Cosa mangiare dopo l’intervento dentale?

Tra le preoccupazioni e i dubbi dell’intervento di implantologia dentale c’è anche cosa sarà possibile mangiare nei giorni successivi.

Si consiglia di non mangiare cibi caldi e di prediligere consistenze morbide, evitando così l’eccessiva masticazione.

IMPLANTOLOGIA
Inserimento di un impianto biocompatibile che sostituisce la caduta o la mancanza ereditaria di uno o più denti.
  • Evita le deformazioni del viso
  • Sicurezza, poiché simula una dentatura naturale.
  • Sostituzione gratuita a vita.
  • Avere uno storico della propria situazione dentale passata e presente.
  • Prendere nota dei farmaci che si stanno assumendo e quelli a cui si è allergici
  • TAC dentale per definire i dettagli dell’intervento che saranno valutati in base alla vostra struttura ossea.

Nella fase post operatoria si consiglia di prediligere cibi non caldi ma morbidi per evitare l’eccessiva masticazione.

Qualunque intervento di implantologia viene eseguito con previa anestesia locale.

La possibilità di sperimentare dolore si riscontra nella fase post operatoria, spesso associato al fastidio e al gonfiore che, possono essere controllati  con antinfiammatori o antidolorifici.

Rispondiamo subito alla domanda con un no, non è possibile avere un rigetto dell’impianto dentale.

Gli impianti sono prodotti in titanio, un materiale biologicamente inerte e di cui l’organismo tollera la presenza;  usato, inoltre, in molte altre tipologie di interventi medici come la chirurgia maxillo-facciale.

Odontoiatria Conservativa

Carie: un problema importante

La carie consiste in una malattia dentale di origine batterica ma con eziologia multifattoriale, caratterizzata, nella fase iniziale, dalla distruzione dello smalto. In base al grado di penetrazione della carie si distinguono cinque classi di gravità crescente:

1. Iniziale: nessuna cavità ma macchia biancastra (white spot) limitata allo smalto, reversibile mediante fluorazione o con l’appliacazione dei più attuali peptidi.

2. Superficiale: cavità che invade lo smalto ma non ancora la dentina.

3. Profonda: cavità che interessa la maggior parte del corpo dentinale. In questo caso il sintomo predominante è dolore reversibile a stimoli termici.

4. Penetrante: iniziale reazione da parte dell’organo pulpo-dentinale con formazione di dentina terziaria con la quale la polpa tenta di auto proteggersi.

5. Perforante: lesione che arriva in polpa, è quella che provoca un dolore continuo e molto forte che si irradia in tutta l’emiarcata coinvolta.

Odontoiatria Conservativa

Quali sono le cause della carie?

Le cause alla base della carie sono complesse e solo in parte note. Notevole rilevanza hanno fattori esogeni come:

Fattori microbici, che favoriscono il deposito della placca dentale (quando non vengono contrastati da una sistematica igiene della bocca);

Fattori alimentari (scarso apporto di fluoro) e eccessivo consumo di cibi e bevande zuccherate;

Tabagismo.

fattori endogeni come:

Fattori costituzionali (insufficiente resistenza strutturale del dente),

Riduzione della salivazione.

Il processo che favorisce lo sviluppo della carie inizia con l’azione di alcuni particolari batteri presenti nella nostra bocca che fermentano i residui di cibo (in particolari zuccheri raffinati) e iniziano a produrre sostanze molto acide che vanno in modo graduale ma inesorabile a degradare lo smalto provocando inizialmente piccole cavità che col tempo ingrandiscono distruggendo il tessuto dentale.

Odontoiatria Conservativa

Come si previene la carie?

La prevenzione è fondamentale per prevenire l’insorgenza della carie. È bene seguire alcuni consigli:

● Spazzolare i denti dopo ogni pasto, almeno due volte al giorno. Buona norma è avvalersi anche dell’uso del collutorio e del filo interdentale. È importante spazzolare in modo efficace facendo particolare attenzione ad effettuare una corretta rimozione della placca dentaria.

● Effettuare periodiche visite dal dentista per prevenire eventuali problemi o riconoscerli in anticipo;

● Considerare la possibilità, in caso di alta cariorecettività, di impiegare sigillanti dentali: sono pellicole protettive che vengono applicate sulla superficie masticatoria dei denti posteriori chiudendo le scanalature e le fessure che tendono a raccogliere residui di cibo. Possono essere utilizzate sia nei bambini che negli adulti;

● Evitare cibi che rimangono facilmente bloccati nei solchi dentali e tra dente e dente per lunghi periodi, come caramelle o biscotti;

● Evitare il consumo di cibi e bevande zuccherati.

Odontoiatria Conservativa

Diagnosi

Il dentista di solito rileva facilmente la presenza di carie attraverso l’impiego di strumenti appositi (specilli) per sondare la presenza di eventuali fori nello smalto. Possono anche essere effettuate radiografie in grado di mostrare il grado di gravità della lesione cariosa.

Trattamento: Odontoiatria Conservativa

La cura della carie dipende dalla gravità della lesione. Possono essere utilizzati:

● Trattamento con sostanze rimineralizzanti: nel caso di carie iniziali che abbiano appena intaccato lo smalto. Possono essere anche suggeriti trattamenti al fluoro periodici.

● Otturazione: è il metodo più utilizzato per la cura della carie quando il decadimento è andato oltre l’intaccamento dello smalto, ma non ha ancora interessato la polpa dentaria. Si basa sulla cura della lesione e sul riempimento dell’area dentale degradata con materiali appositi. In caso di lesione cariosa è indispensabile rimuovere tutto il tessuto cariato fino ad ottenere l’esposizione di tessuto sano sul quale poter far aderire il materiale da otturazione.

● Devitalizzazione: quando la carie raggiunge la polpa il danno è solitamente grave al punto da rendere necessaria la devitalizzazione del dente. La polpa dentale viene rimossa e sostituita con appositi materiali. (vedi Endodonzia)

● Estrazioni dentarie: alcuni denti si rovinano a tal punto che se ne rende necessaria la rimozione.

Odontoiatria Conservativa

Cosa deve fare il paziente dopo un otturazione?

Un dente otturato è in grado di svolgere le sue funzioni masticatorie fin da subito.

Nei casi di lesioni molto profonde è possibile che il dente diventi più sensibile per qualche giorno. In questo caso sarà sufficiente una terapia antinfiammatoria al bisogno per poter controllare facilmente l’ipersensibilità.

Quanto dura un’otturazione?

Un’otturazione può durare anche decenni, tuttavia il naturale degrado del composito esposto ai liquidi orali, rende consigliabile, all’occorrenza, la rimozione periodica del materiale ed il rifacimento dell’otturazione stessa.

Endodonzia

La chirurgia endodontica

Devitalizzare un dente rientra tra le pratiche mediche studiate dall’endodonzia, parola che deriva dal greco endo, che significa “dentro”, e odontos che significa “dente”. La chirurgia endodontica interviene quindi sull’interno del dente.

Si tratta di un intervento indolore utilizzato per il trattamento di infezioni all’interno del dente, causate in genere da batteri che vivono normalmente in bocca e che possono proliferare in caso di:

● Invecchiamento,
● Traumi
carie profonde

Endodonzia

Perché devitalizzare un dente?

È assolutamente necessario devitalizzare un dente quando la sua polpa, composto da tessuto nervoso e tessuto vascolare, si infiamma o si infetta. Ci sono diverse cause per cui la polpa si infetta:

● Carie profonda
● Interventi dentistici ripetuti
● Dente sensibile per perdita di sostanza (colletti scoperti e che non rispondono alle terapie di desensibilizzazione).

In caso di traumi può danneggiarsi la polpa anche in assenza di rotture evidenti e, in questi casi, l’infiammazione sottostante può progredire causando dolore ed eventualmente infezione, fino alla formazione di un ascesso.

Prima di procedere alla devitalizzazione in genere si procede a una indagine radiologica del dente coinvolto. Quando la polpa si infetta, se non rimossa può causare un ascesso (ascesso endodontico) coinvolgendo il tessuto osseo che avvolge il dente stesso.

Endodonzia

Tra i sintomi caratteristici e più frequenti dell’infezione alla polpa troviamo:

● Dolore importante, soprattutto al freddo e al caldo oppure quando si mangiano cibi particolarmente dolci.
● Dolore forte e continuo che si irradia all’orecchio
● Dolore alla masticazione. Sensazione di dente alto.

Con la progressione dell’infezione i sintomi possono sparire, ma non significa che stia migliorando, anzi, l’infezione ha probabilmente raggiunto il canale radicolare; possono in seguito comparire:

● Gonfiore della gengiva
● Perdita di pus
● Gonfiore del viso
● Cambiamento di colore del dente

La maggior parte dei denti può essere curata attraverso una devitalizzazione ( terapia canalare), oggi sono stati compiuti enormi progressi in endodonzia; potrebbe tuttavia essere una strada non praticabile e non efficace nel caso ci si trovi di fronte ad un dente con queste particolarità:

● Ha i canali radicolari non accessibili
● Risulti gravemente fratturato
● Non abbia un supporto osseo adeguato
● Non possa essere ricostruito

Endodonzia

Come avviene l’intervento di endodonzia?

Il trattamento avviene solitamente in anestesia locale, attraverso iniezioni indolori effettuate direttamente vicino al dente.

Dopo aver praticato l’anestesia si procederà all’applicazione di un piccolo foglio di gomma chiamato “diga” che ha il compito di isolare il dente, mantenendolo isolato dai liquidi orali durante l’intervento e prevenendo l’ingestione accidentale delle sostanze disinfettanti utilizzate durante le diverse fasi.

Verrà quindi praticato un foro nel dente per accedere alla camera pulpare dove si trovano i tessuti molli interni, la polpa, e attraverso piccoli strumenti questa verrà rimossa interamente. In caso di ascesso questo verrà completamente drenato per favorirne la guarigione. Una volta rimossa la polpa dalla camera pulpare, si procede alla pulizia e alla disinfezione dei canali radicolari (polpa radicolare) e si procederà alla sagomatura dei canali per favorire la loro successiva otturazione utilizzando cementi specifici per l’endodonzia e coni preformati dedicati, nello specifico composti da guttaperca.

Dopodiché si procederà ad effettuare un’otturazione provvisoria.

Endodonzia

Perché è sempre consigliabile “incapsulare” un dente devitalizzato?

A causa della perdita di sostanza dovuta al processo carioso e alla devitalizzazione stessa, i denti trattati sono più facilmente soggetti a rottura ed è in genere consigliabile procedere alla ricostruzione della corona, in modo da coprire e proteggere il dente attraverso il cosiddetto “effetto cerchiaggio” del dente. In cui la corona artificiale ha la funzione di abbracciare il dente mettendolo in sicurezza. È quindi consigliabile procedere all’applicazione di una corona di:

● Metallo-Ceramica,
● Ceramica integrale

Endodonzia

Quali accorgimenti deve avere il paziente dopo una devitalizzazione?

Non sono necessarie grandi attenzioni a seguito dell’intervento, ma è consigliabile evitare di masticare sul dente interessato fino al termine del trattamento. Potrà persistere un po’ di dolore/fastidio, nel caso sarà sufficiente assumere un comune antinfiammatorio da banco per controllare il dolore in maniera più che sufficiente. Il fastidio progressivamente tenderà a sparire nel giro di pochi giorni.

Per prevenire ulteriori problemi è sempre raccomandabile:

● Praticare regolarmente una corretta ed efficace igiene orale
● Sottoporsi ai periodici controlli e procedure di pulizia ambulatoriale
● Ridurre il consumo di alimenti dolci

Ma soprattutto SMETTERE DI FUMARE

Endodonzia

Quanto dura un dente devitalizzato?

La devitalizzazione è una pratica odontoiatrica efficace che permette nel 90% dei casi mantenere il dente in sede per almeno altri 8-10 anni, soprattutto quando protetto da corona, spesso anche per tutta la vita. La durata del dente è comunque e sempre relazionata alla qualità dell’igiene orale domiciliare, alla ottemperanza del paziente ai controlli di routine e alla cura della bocca e ai tessuti orali.

Ricordiamo che il fumo è sempre uno dei fattori negativi più importanti nella prognosi di una qualsiasi cura odontoiatrica. Nei rari casi di recidiva il trattamento può essere ripetuto (ritrattamento endodontico).

Fa male?

il luogo comune che la devitalizzazione sia dolorosa affonda le radici a decenni fa, quando ancora questi interventi facevano davvero male.

Al giorno d’oggi, con le attuali tecnologie e il miglioramento delle procedure di anestesia, durante una devitalizzazione non si prova alcun dolore. Nel caso in cui un dente sia in pulpite e non si riesca ad ottenere una sufficiente anestesia, è consigliabile la prescrizione di una terapia farmacologica antinfiammatoria e antibiotica. Solo una volta superata la fase acuta dell’infiammazione pulpare si potrà ottenere una perfetta anestesia del dente come di routine.

Endodonzia

Quante sedute sono necessarie?

Con la tecnologia odierna la maggior parte degli interventi di devitalizzazione può essere eseguita nel corso di una o due visite ambulatoriali.

Le donne in stato di gravidanza si possono sottoporre a devitalizzazione?

Le donne incinte possono e devono farsi devitalizzare i denti in caso di necessità. Prima dell’intervento è necessario sottoporsi ad una radiografia, ma l’esposizione alle radiazioni è davvero minima e i raggi X vengono puntati verso la bocca, non contro la zona addominale. Se sei incinta e il dentista deve farti una radiografia userà una protezione di piombo per salvaguardare la salute del tuo bambino.
Anche gli anestetici usati sono sicuri per la donna in gestazione.

Ricordati però che sta a te ricordare al dentista che sei incinta, prima di qualsiasi esame o intervento.

Ortodonzia

Ortodonzia: di che si tratta?

L’ortodonzia è quella branca dell’odontoiatria che ha come obiettivo la prevenzione e il TRATTAMENTO del malposizionamento dei denti in arcata.

Gli apparecchi utilizzati possono essere di vario tipo a seconda del caso specifico e dell’età del paziente e comprendono, dispositivi ortodontici fissi (stelline e filo metallico) e allineatori trasparenti Invisalign , che risultano più estetici, in quanto molto fini (spessore inferiore ad 1 mm e soprattutto trasparenti).

La tecnica dell’Invisalign prevede uno studio fotografico e un’impronta digitale delle arcate dentarie tramite l’utilizzo della tecnologia di uno scanner intraorale che riproduce un modello 3D della bocca del paziente.

Sfruttando il software di Invisalign si può vedere in anteprima tramite un’animazione 3D quale sarà il risultato estetico finale al termine del trattamento.

Trattamento che prevede appunto una serie di allineatori che vengono sostituiti periodicamente e che, anche nei casi più complessi, nell’arco di circa 18-24 mesi consentono di raggiungere il risultato finale.

L’ultimo step è la fase di contenzione o mantenimento, fondamentale per non avere recidive e mantenere i denti nella corretta posizione.

Sbiancamento

Sbiancamento dentale professionale

Pratichiamo lo sbiancamento dentale da decenni e una delle domande piu frequenti che ci sentiamo porre da parte dei pazienti è se lo sbiancamento dentale rovina i denti o fa male ai denti?

La risposta è dipendente dalla qualità dei prodotti usati e dalla modalità con cui si esegue lo sbiancamento: se vengono usati kit e modalità di sbiancamento “fai da te che sfruttano agenti sbiancanti e dosaggi impropri, allora la risposta è SI lo sbiancamento rovina lo smalto dei denti.

Se invece lo sbiancamento dentale è di tipo professionale, eseguito sotto la supervisione di uno specialista usando prodotti certificati e di alta qualità allora la risposta è No, lo sbiancamento non rovina i denti.

Sbiancamento

Come si esegue lo sbiancamento professionale? Esistono due modalità:

Sbiancamento alla poltrona

Consiste nell’applicazione topica di un gel contenente l’agente sbiancante (perossido di idrogeno o perossido di carbammide ad elevate concentrazioni) sulle superfici dentali, previa protezione dei tessuti gengivali. La durata della seduta è di circa 1 ora.

Sbiancamento domiciliare

Il trattamento viene eseguito a casa dal paziente utilizzando delle mascherine personalizzate contenenti il gel sbiancante (perossido di idrogeno o perossido di carbamide a basse concentrazioni) per 5-6 ore al giorno. La durata complessiva del trattamento è di circa 14 notti. Lo sbiancamento domiciliare è più efficace e più sicuro in quanto usa basse concentrazioni per un tempo piu prolungato. Ai denti piace essere sbiancati piano piano.

A meno che non ci siano delle motivazioni particolari, lo sbiancamento che proponiamo al 99% dei pazienti è quello domiciliare.

Prima di intraprendere lo sbiancamento dentale devi però sapere che:

● Gli agenti sbiancanti possono causare ipersensibilità transitoria: questo può essere contrastato attraverso un trattamento desensibilizzante preventivo (compreso nel pacchetto del trattamento sbiancante).

● Otturazioni dentali e denti ricoperti da corone/ponti non subiscono il trattamento sbiancante. Pertanto si renderà necessario il loro rifacimento al termine dello sbiancamento.

● La durata dello sbiancamento dipende moltissimo dal tipo di abitudini alimentari e di igiene orale del paziente, tuttavia anche nella peggiore delle ipotesi il risultato estetico risulta ancora evidente dopo 18-24 mesi.

Sbiancamento

Ridona ai tuoi denti un bianco naturale.

Ai denti piace essere sbiancati piano piano.

Lo sbiancamento dentale rovina i denti e/o fa male ai denti?

La risposta è: dipende dai prodotti che utilizzate.

Se vengono usati kit e modalità di sbiancamento “fai da te” che sfruttano agenti sbiancanti e dosaggi impropri, allora la risposta è SI, lo sbiancamento rovina lo smalto dei denti.

Se invece lo sbiancamento dentale è di tipo professionale, eseguito sotto la supervisione di uno specialista usando prodotti certificati e di alta qualità allora la risposta è  No, lo sbiancamento non rovina i denti.

Sedazione cosciente

Sapevi che noi usiamo la Sedazione Cosciente?

Ne hai mai sentito parlare?

…non ci occupiamo soltanto della salute della tua bocca ma anche del tuo benessere in generale. Grazie all’utilizzo della Sedazione Cosciente Inalatoria siamo in grado di offrire ai nostri pazienti il massimo comfort abbandonando ansia e stress.

Cos’è la Sedazione Cosciente?

La Sedazione cosciente Inalatoria è una tecnica in cui il paziente respira una miscela di Ossigeno e Protossido di Azoto attraverso una mascherina durante tutta la seduta.

Il paziente rimane sempre cosciente, prova una sensazione di benessere, caratterizzata da estrema rilassatezza e tranquillità, con conseguente riduzione della sensibilità al dolore.

La Sedazione Cosciente è:

INDOLORE

Praticabile per affrontare qualsiasi trattamento
Priva di controindicazioni se non comprovata allergia al protossido di Azoto (peraltro rarissima)
Priva di Effetti Collaterali (nei dosaggi consigliati dal Ministero della Salute)
Priva di Interazioni Farmacologiche (se non con alcuni farmaci raramente utilizzati in Mediicina)
È la soluzione ideale per vincere la paura del dentista!

Saremo lieti di fornirvi personalmente tutte le più approfondite informazioni.

Verso un’esperienza più rilassata.